Il Family Act è un disegno di legge studiato per migliorare la qualità della vita dei nuclei familiari con figli.
L’obiettivo del Family Act è quello di promuovere la genitorialità, contrastare la denatalità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.
Cos’è il Family Act
Il disegno di legge, conosciuto come Family Act, è un pacchetto di misure pensate per le famiglie con figli.
Il 6 marzo 2022 il Senato ha approvato il disegno di legge n. 2459, che delega il Governo ad adottare misure a sostegno della famiglia, in applicazione della direttiva europea UE 2019/1158.
Il Family Act prevede una serie di contributi in grado di favorire la genitorialità e contrastare la denatalità.
Le misure previste
Volendo riassumere, queste sono le misure previste nel Family Act:
- Assegno unico e universale
- Congedi parentali di maternità e paternità
- Detrazioni fiscali
- Incentivi al lavoro femminile
- Contributi per il benessere dei figli
Assegno unico e universale
L’assegno unico e universale, già in vigore dal primo marzo 2022, è andato a sostituire le detrazioni Irpef, in busta paga, sui figli a carico e i bonus spettanti alle famiglie.
Il sussidio unico è conseguenza di specifiche richieste della Commissione Europea.
È destinato a nuclei familiari di cittadini italiani, o stranieri, con figli.
I requisiti per i genitori:
- cittadinanza italiana
- cittadinanza europea
- permesso di soggiorno almeno di 6 mesi
- residenza da almeno due anni in Italia, anche non continuativi
- contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di almeno 6 mesi (in quel caso bisogna aver pagato l’imposta sui redditi).
- Gravidanza giunta al settimo mese
I requisiti per i figli:
- Età non superiore ai 21 anni
- Dai 18 anni in poi devono essere iscritti ad un percorso di formazione, alle liste di collocamento o devono svolgere il servizio civile universale
- Nessun limite di età se disabili
Ne beneficeranno tutti i genitori, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di ciascun figlio.
L’assegno spetta al genitore che per primo ne faccia richiesta all’Inps ma è anche possibile fruire del beneficio al 50% e dividerlo tra entrambi i genitori.
L’INPS ha predisposto un simulatore per farsi un’idea di quale possa essere l’importo dell’assegno
In caso di genitori separati o divorziati
Nel caso di separazione o divorzio l’assegno unico andrà diviso in egual misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.
In presenza di accordo tra le parti, chi dei due richiede l’assegno unico, dovrà indicare i dati anagrafici dell’altro genitore nel momento della presentazione della domanda all’Inps.
Se uno dei due genitori ha ottenuto l’affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario.
Se è stato necessario nominare un tutore legale, l’assegno viene riconosciuto nell’interesse esclusivo del minore tutelato.
L’assegno unico potrebbe incidere sull’assegno (link a vari tipi di assegno) di mantenimento, qualora chi lo versa, ceda l’assegno all’ex coniuge. In questo caso bisognerebbe rivedere gli accordi di separazione.
Congedi parentali di maternità e paternità
Il Family Act ha ridisegnato i congedi parentali di maternità e di paternità, estendendoli fino al compimento dei 14 anni di età del figlio (contro i 12 finora previsti).
Il provvedimento introduce norme flessibili nella gestione dei congedi parentali, con un canale privilegiato per i nuclei familiari monogenitoriali.
Le assenze dal lavoro, causate da malattia dei figli, non dovranno incidere pesantemente sugli stipendi.
Le sostituzioni di maternità saranno compensate da agevolazioni alle imprese, lo stesso dicasi per il rientro al lavoro delle donne, dopo una gravidanza, e per la loro attività di formazione.
Verranno previsti permessi retribuiti di almeno 5 ore, per i colloqui scuola – famiglia e permessi per accompagnare le compagne/mogli in stato di gravidanza alle visite a tutela della maternità.
Potranno essere concessi almeno due mesi di congedo parentale, non cedibile, per ogni figlio, e premialità in caso di distribuzione equa tra i genitori.
Si avrà la revisione dei congedi parentali, con la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli per entrambi i genitori.
Per i neopapà, i 10 giorni (2 giorni prima del 2017) di congedo di paternità retribuito, diventano una misura strutturale, non più soggetta a revisione annuale.
Tali tutele sono applicabili anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.
Detrazioni fiscali
Vengono introdotte detrazioni fiscali per le spese legate all’istruzione universitaria (acquisto libri …) e per le spese di locazione dell’immobile destinato agli studenti universitari.
Per le giovani coppie, o per le famiglie monogenitoriali, under 35, potranno essere richieste agevolazioni fiscali sugli affitti o sull’acquisto della prima casa.
Incentivi verranno dati anche per favorire l’autonomia abitativa dei figli maggiorenni, rispetto alla famiglia d’origine.
Agevolazioni fiscali anche per le spese sostenute per servizi domestici o per assistenza a familiari con deficit di autonomia.
Incentivi al lavoro femminile
Il Family Act prevede come incentivo al lavoro femminile, la destinazione di una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, all’avvio di nuove imprese femminili, e al sostegno della loro attività per i primi due anni. Verranno destinati premi a chi incentiva il lavoro femminile nelle regioni del Mezzogiorno.
Contributi per il benessere dei figli
Il Family Act ha previsto anche misure a sostegno del benessere psico/fisico dei figli. Ciò sarà possibile grazie ai contributi alle spese per l’acquisto dei libri di testo, destinati agli alunni della scuola secondaria di I° e di II° grado, per i viaggi di istruzione, per l’acquisto di biglietti per musei, mostre, parchi naturali e gallerie, e ancora per l’acquisto di beni e di servizi informatici, per l’iscrizione o l’abbonamento ad associazioni sportive, per la frequenza di corsi di lingua straniera, di arte o musicali.
Si prevedono, inoltre, contributi finanziari per pagare le rette degli asili.
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