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Riforma Cartabia separazione e divorzio

7 Apr 2023 - Diritto di Famiglia e Divorzio - Min Read 6 min
Riforma Cartabia separazione e divorzio

La Riforma Cartabia, dal nome dall’ex ministro della Giustizia ed ex Presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, ha previsto importanti cambiamenti per separazione e divorzio, relativamente a tempi e conseguenze.

Le nuove norme saranno applicate a tutti i procedimenti introdotti dal 1° marzo 2023.

In generale, la riforma si propone di velocizzare i tempi del processo (civile e penale), intervenendo sia su alcuni aspetti dell’iter processuale, sia prevedendo la maggiore digitalizzazione degli stessi.

Sul piano della Famiglia, l’intento è quello di tutelare figli e vittime di violenza, nell’ambito di separazioni e divorzi consensuali o separazioni e divorzi contenziosi in Tribunale.

Cambiano le modalità per chiedere la separazione, l’approccio alle udienze da parte di tutti i soggetti interessati, l’attenzione ai minori coinvolti.

Le deduzioni scritte

Per velocizzare i tempi viene chiesto ai coniugi, di depositare deduzioni scritte, ossia memorie difensive, e di presentarli entro la prima udienza, dando la possibilità al ricorrente di replicare alle allegazioni del resistente antecedentemente alla prima udienza.

Attraverso questa presentazione dovrebbero venir meno tutta una serie di accertamenti che i giudici sono costretti a disporre per assicurarsi sulle reali motivazioni ed intenzioni dei quasi ex coniugi.

Separazione e divorzio giudiziale: rito unico

Separazione e divorzio, in Tribunale, verranno discussi con un rito unico, in unico atto e davanti ad un unico giudice, come specificato nelle modifiche apportate nel codice di procedura civile, dall’art. 3, comma 33, D. Lgs 149/2022.

In precedenza, in caso di mancanza di accordi tra le parti, il divorzio e la separazione giudiziale, prevedevano due fasi: sommaria (o presidenziale) e istruttoria.

La riforma ha abolito l’udienza presidenziale e ha stabilito che il primo atto, ossia quello che dà via al procedimento, dovrà essere completo al momento della sua presentazione.

La causa non avrà più due fasi, ma ci sarà un solo procedimento che prende il via dal deposito degli atti introduttivi (racconto dei fatti che hanno portato alla fine del matrimonio e prove raccolte).

Il “dossier” dovrà includere i documenti che testimoniano la situazione patrimoniale dei coniugidegli ultimi tre anni, ossia redditi da lavoro, beni posseduti (immobili, veicoli, quote sociali, estratti conto bancari e finanziari, …), eventuali richieste di mantenimento e/o affidamento dei figli, e richieste di addebito.

L’udienza dovrà essere fissata entro tre giorni dal deposito del ricorso, e non dovrà superareil tempo di attesa di novanta giorni.

In prima udienza, il Giudice istruttore, che dovrà aver già visionato tutti i documenti presentati ed avere piena consapevolezza della situazione, tenterà di far conciliare i coniugi.

In assenza di qualsivoglia accordo, dovrà assumere provvedimenti provvisori ed urgenti che possono riguardare:

  • affidamento dei figli;
  • collocazione dei figli minori;
  • assegnazione della casa coniugale;
  • tempi e modi di permanenza dei figli presso il genitore non collocatario;
  • assegno mensile per i figli;
  • eventuale assegno di mantenimento del coniuge.

Tali provvedimenti, essendo urgenti, diventano esecutivi durante lo svolgimento della causa, ma in quanto provvisori potranno essere sempre soggetti a modifiche, e quindi essere revocabili o appellabili.

Per poter procedere col rito unico la “non convivenza” tra i coniugi dovrà essere ininterrotta.

La competenza territoriale verrà data a quella del Tribunale del luogo di residenza dei figli, in alternativa a quella del resistente (chi riceve la richiesta di separazione/divorzio).

Il divorzio sarà sempre successivo alla sentenza parziale di separazione ma sarà lo stesso giudice ad occuparsi di entrambi i procedimenti.  

Se è vero che, idealmente, i tempi sono destinati ad accorciarsi, di contro, aumentano i documenti da presentare e quindi la necessità di trovare subito l’assistenza di un legale competente in materia.

Separazione e divorzio giudiziale in presenza di figli

La riforma introduce una forma di organizzazione più oculata e articolata, che anticipa le intenzioni dei genitori, in caso di separazione e divorzio giudiziale, e che mira a proteggere i figli minori: il piano genitoriale.

Il piano genitoriale

Le coppie con figli minori dovranno obbligatoriamente depositare un piano genitoriale, ossia uno schema degli impegni quotidiani e delle attività svolte dai figli, basato sulla situazione corrente.

Deve contenere le seguenti informazioni: impegni, attività quotidiane, sportive, scolastiche ed extrascolastiche; percorso educativo; frequentazioni; vacanze.

Le informazioni dovranno fare riferimento al periodo matrimoniale e i genitori devono indicare anche come, da separati, ognuno di loro intende garantire lo svolgimento delle attività.

Il piano genitoriale è obbligatorio, e permette al giudice di farsi un’idea dello stile di vita dei minori e di ciò che possono garantire entrambi i coniugi. Ciò sarà poi determinante per decidere dove collocare il minore e come gestire il diritto di visita dell’altro genitore.

Il tribunale vigilerà affinché il piano non resti solo sulla carta: il genitore che non rispetti gli impegni presi, attraverso il piano genitoriale accolto, subirebbe delle sanzioni pecuniarie (multa fino a 5000 euro).

Sanzioni previste anche in caso si riscontrino omissioni o dichiarazioni false sulle situazioni patrimoniali, allo scopo di non pagare il dovuto per i figli.

Audizione minori di anni 12

Altro cambiamento importante riguarda i minori di 12 anni, capaci di discernimento, che finora venivano interpellati solo in casi eccezionali e che invece dovranno sempre essere ascoltati in relazione ai provvedimenti di affidamento che li riguardano.

L’audizione potrebbe avvenire in aula, ma si potrebbe procedere con l’ascolto assistito, tramite figure di mediazione (psicologi in primis), in ambienti protetti, soprattutto nel caso in cui l’età o le caratteristiche del bambino lo richiedano. In questo modo sarà possibile per il giudice adeguare le proprie decisioni alle effettive esigenze dei minori.

Coppie sposate e coppie di fatto

La riforma prevede che le coppie sposate e le coppie di fatto vengano trattate allo stesso modo, per cui anche per chi si separa, senza prima esser stato sposato, viene previsto il ricorso ad un unico giudice per la richiesta del mantenimento dei figli e per la richiesta degli alimenti all’ex convivente.

Anche il procedimento per l’affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio sarà identico, con le parti tenute a redigere un piano genitoriale, e ad indicare preventivamene le condizioni patrimoniali e reddituali.

I provvedimenti urgenti provvisori in caso di pericolo

Verranno presi provvedimenti urgenti in caso di pericolo, ancor prima che esso sia accertato. Il legislatore ha previsto un iter specifico in caso di violenza domestica.

Nel dubbio non si lasciano potenziali vittime in pericolo.

La controparte verrà convocata successivamente, entro 15 giorni dal provvedimento, per poter presentare testimonianze o prove contrarie, per tentare di revocare o modificare il provvedimento emesso in via d’urgenza.

Altri tipi di provvedimenti provvisori

I provvedimenti provvisori potrebbero riguardare anche:

  • l’iscrizione ipotecaria ed il sequestro dei beni mobili ed immobili, a carico del genitore debitore;
  • il sequestro dei crediti per adempiere ai provvedimenti provvisori, a carico del coniuge debitore;
  • la notifica del provvedimento di mantenimento a terze persone che corrispondono periodicamente somme di denaro al soggetto obbligato (in primis il datore di lavoro), per controllare che non si sottragga ai propri doveri.

Il Tribunale unico della famiglia

Diventerà realtà entro ottobre del 2024, il Tribunale unico della famiglia ossia un Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.

Si tratterà di un tribunale distrettuale centrale che farà capo ad una serie di tribunali circondariali.

I tribunali per i minorenni non vengono soppressi, ma trasformati per approfondire il lavoro in base alla specializzazione.

La riforma dovrebbe dare un impulso costruttivo alla semplificazione ed alla velocizzazione delle cause di separazione, divorzio e affidamento dei figli, soprattutto per chi non può fare a meno di rivolgersi ad un Tribunale.

I nostri avvocati del Dipartimento di Diritto di Famiglia dello Studio legale Internazionale Boccadutri, potranno assistervi in base ai nuovi iter previsti dalla riforma della Giustizia.

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Calogero Boccadutri

Calogero Boccadutri is the Managing Partner of Boccadutri International Law Firm. He has trial experience in Forex, Personal Injury and Administrative litigation.



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