Il recupero crediti stragiudiziale in Italia è quella pratica che permette di raggiungere un accordo senza ricorrere all’intervento di un giudice.
In molti casi, per chi ha necessità di recuperare un credito è inizialmente preferibile optare per un’azione stragiudiziale, nel caso in cui sussistano i presupposti e le condizioni per accordarsi.
Il recupero del credito in via stragiudiziale rappresenta la soluzione più vantaggiosa, in termini di rapidità e costi, per rivendicare i propri crediti.
In Italia, il recupero crediti stragiudiziale è disciplinato dal Codice Civile.
L’intento di questa attività è quello di risolvere una situazione irregolare in modo bonario, attraverso solleciti e accordi che inducano il debitore a pagare quanto dovuto in modo spontaneo.
Questo tipo di approccio consensuale nei confronti del debitore permette di salvaguardare un eventuale rapporto commerciale preesistente, del quale non si vuole comunque fare a meno, e si può giungere ad un accordo transattivo, con le dovute cautele.
La messa in mora
La messa in mora è una lettera di diffida e sollecito di pagamento tramite la quale si invita il debitore a versare immediatamente la somma dovuta, concedendo un termine specifico entro il quale dovrà pervenire il pagamento.
Oltre alla lettera di messa in mora si può suggerire di ricorrere alla negoziazione assistita, obbligatoria in alcuni casi.
Se il debitore accetta di raggiungere una soluzione condivisibile in seguito alla lettera di messa in mora, la pratica di recupero crediti stragiudiziale si conclude con l’accordo di transazione.
Se il debitore non mostra disponibilità ad effettuare il pagamento anche dopo i tentativi extragiudiziali, il creditore può intraprendere azioni legali per il recupero del credito in via giudiziale.
Capita spesso che la lettera di diffida e messa in mora inviata da un legale si riveli risolutiva, grazie alla credibilità e alla forza di persuasione che possiede un professionista.
Quali sono i principali accordi stragiudiziali?
I principali accordi stragiudiziali nel recupero crediti in Italia sono:
- Saldo e stralcio: il creditore concede al debitore il pagamento di una somma inferiore rispetto a quella complessiva, purché questa sia corrisposta in un’unica soluzione. Questo tipo di accordo può essere transattivo, se le nuove condizioni fanno comunque riferimento al rapporto commerciale originale, o novativo, se si annulla il primo contratto e se ne crea uno nuovo a cui far riferimento.
- Piani di rientro: permettono al creditore di recuperare l’intera somma, ma stabilendo una dilazione del pagamento tramite rate.
Fasi e fattori del recupero crediti stragiudiziale
Per procedere col recupero crediti in Italia, normalmente si deve tener conto di alcuni fattori per poter poi attuare le fasi necessarie che permette di aver chiara la convenienza o meno della procedura.
- Valutazione iniziale: partendo dall’importo del credito, si determinano le circostanze in cui esso è maturato. Importante anche l’iniziale scadenza del pagamento, la presenza o meno di contestazioni, la presenza o meno di riconoscimento del debito, i termini contrattuali e di prescrizione e il Tribunale competente in caso non basti l’azione stragiudiziale.
- Studio degli accordi tra le parti: serve astabilire se c’è la possibilità di un arbitrato, o di una negoziazione assistita.
- Comprensione del grado di solvibilità del debitore: in base a un credit check o due diligence, ossia a un’indagine sulla situazione economica del debitore, ci si può meglio accertare che non ci siano impedimenti al soddisfacimento del credito, e si può stabilire se, in caso di successiva azione legale, ci sia il modo di ottenere il saldo del debito (per es. la disponibilità di cespiti patrimoniali aggredibili in sede di esecuzione forzata o sequestro conservativo).
- Invio di lettera di messa in mora e/o di eventuale lettera di invito alla Negoziazione Assistita da avvocati. Con la messa in mora si mette in guardia il debitore che potrebbe essere intrapresa un’azione legale di recupero crediti nei suoi confronti.
- Possibili solleciti telefonici, epistolari o tramite posta elettronica prima di decidere di passare alla fase giudiziale.
Tecniche di Alternative Dispute Resolution (ADR)
Al recupero crediti in Italia sono applicabili due tecniche di Alternative Dispute Resolution (ADR): l’arbitrato e la negoziazione assistita.
La decisione di utilizzare l’arbitrato viene presa normalmente già in fase di stipula del contratto essendo i crediti diritti patrimoniali disponibili.
Si firma la cosiddetta clausola arbitrale che stabilisce che, in caso di mancato pagamento si ricorrerà all’arbitrato.
Si può comunque decidere di affidarsi a un arbitro a lite già iniziata, in questo caso si ricorre alla stipula di un compromesso con cui si delega la controversia relativa al credito conteso ad una parte terza.
Con la negoziazione assistita da avvocati si attiva un procedimento con cui le parti, assistite dai rispettivi avvocati, cooperano per raggiungere un accordo che eviti l’introduzione del contenzioso.
Tale procedimento dovrà necessariamente concludersi nell’arco di tre mesi ed è prevista la presenza di almeno due avvocati.
Tra l’altro ricordiamo che la “mancata risposta entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento o il rifiuto alla stipula della convenzione di negoziazione assistita potrà essere valutato dal Giudice ai fini della liquidazione delle spese di giudizio e di quanto previsto dagli artt. 96 (responsabilità aggravata per mala fede o colpa grave) e 642 primo comma (esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo) del Codice di Procedura Civile”.
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