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Opzioni binarie in Israele, la nuova legge le vieta ma…

Ultimo aggiornamento 12 Giu 2021

6 Dic 2017 - Contenzioso Forex - Min Read 4 min
Opzioni binarie in Israele, la nuova legge le vieta ma…

Per chi sperava che Israele sconfiggesse i suoi “demoni” è arrivata l’ennesima delusione. La nuova legge non impedisce ai malviventi di continuare i propri inganni cambiando semplicemente pelle.

La nuova legge in Israele è stata varata, ma le modifiche apportate al disegno di legge originario la rendono meno efficace rispetto alle attese della vigilia.
La rete di criminalità, sviluppatasi in Israele attorno alle opzioni binarie, avrebbe potuto essere combattuta soltanto con una legge dura e chiara.
Il timore è che i truffatori che finora hanno fatto affari grazie alle opzioni binarie, non avranno problemi ad aggirare un divieto debole.

La drammatica realtà di Israele

Israele è la patria del software su cui si basa tutto il mondo del Forex. Gli sviluppi ludici di quello che era un prodotto prettamente militare, hanno finito col dare vita a programmi di facile accesso e dalla grafica accattivante.

Il contatto tra le società disoneste e le vittime non avviene soltanto attraverso le piattaforme di trading on line, anche i call center delle società di Forex che fanno base in Israele rappresentano una grave minaccia per gli investitori perché danno voce a troppi truffatori.
Il reclutamento coinvolge operatori provenienti da ogni parte del mondo, allettati da laute provvigioni.
Probabilmente truffati e truffatori sono spinti dalla stessa molla, il guadagno facile, ma l’onestà sta tutta da un solo lato.

Gli operatori vengono istruiti a dovere per fingere di essere quel che non sono.
Si spacciano per esperti economisti, mentono sul luogo da cui telefonano, perché vista la cattiva fama di Israele, è più redditizio e accattivante dire di chiamare da sedi collocate in città notoriamente collegate all’idea di business (Londra, New York …), favoleggiano di introiti milionari e pressano le potenziali vittime fino allo sfinimento.

Il disegno di legge iniziale

La legge, così come era stata concepita, avrebbe messo un freno alla situazione. Sarebbero state vietate le opzioni binarie nella loro totalità ma anche i prodotti analoghi avrebbero cessato di essere commercializzabili.
A finire sotto indagine sarebbero stati anche i produttori di software, coloro che forniscono le “armi” ai truffatori.

Il testo originale, redatto dalla Securities Authority israeliana (ISA) insieme al Ministero della Giustizia e all’ufficio del Procuratore generale, avrebbe potuto proibire il Forex in Israele, il CFD (Contracts for Differences) e avrebbe impedito ad altre società commerciali on line di offrire i loro servizi ai clienti all’estero senza una licenza. Nella bozza di legge datata febbraio 2017 veniva stabilito che le società di trading online che operano da Israele e che prendono di mira i clienti all’estero devono farlo con una licenza dal paese in cui operano.

Peccato che quando si è giunti alle votazioni, anche quelle eclatanti, con i membri del Knesset tutti concordi, il testo di legge aveva già perso la sua credibilità, impoverito, durante l’iter in parlamento, da tutti quei tagli che hanno permesso la sua approvazione. I tagli sono stati conditio sine qua non per riuscire ad ottenere l’approvazione del Knesset.

Cosa dice adesso la legge

La legge licenziata dal Knesset prevede un divieto totale di commercializzare in opzioni binarie ma non impone alle aziende di trading che vendono altri prodotti finanziari on line di ottenere una licenza nei paesi in cui operano.
L’unica novità degna di nota è che chi verrà sorpreso a operare in modo fraudolento con le opzioni binarie avrà tre mesi di tempo per chiudere bottega, pena l’arresto e, conseguentemente, due anni di carcere.

Il timore degli esperti è che sarà estremamente semplice per chi già opera nel settore riorganizzarsi e vendere qualche altro derivato.

Dal Canada, uno dei paesi maggiormente colpiti dai truffatori israeliani, denunciano come sia già in corso la metamorfosi dei broker di opzioni binarie che, senza attendere che la legge sia applicata (primi mesi del 2018), hanno iniziato a cambiare i loro prodotti con i CFD e il trading di criptovalute.

Un giro d’affari miliardario

Le stime dicono che l’industria delle opzioni binarie israeliane abbia generato tra i 5 ed i 10 miliardi di dollari l’anno. Decine di migliaia di dipendenti per un centinaio di aziende..

Da quando si punta il dito contro le opzioni binarie alcune imprese hanno chiuso, altre si sono trasferite all’estero, soprattutto a Cipro e in Ucraina. Gli irriducibili hanno solo cambiato vestito, spostando le loro attività fraudolente verso altri settori.

Dall’estero continuano a guardare con sospetto al modo in cui Israele, il suo Parlamento e le sue forze di polizia affrontano il problema delle truffe legate al Forex.
Non sono bastati gli ultimi arresti eccellenti o la nuova legge a ridare fiducia in un paese che ha dato troppo campo a un tipo di criminalità moderna e internazionale.
A volte si tratta di atti criminali palesi, non particolarmente elaborati, che consistono nel trattenere illecitamente i soldi dei clienti, senza dar loro la possibilità di ritirarli.
Più difficile dimostrare la manipolazione delle piattaforme di trading on-line, che si basano su un sofisticato sistema di gestione del software. Il polverone che si è scatenato ha quantomeno favorito l’intervento dell’FBI e di altre forze di polizia straniere.

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Calogero Boccadutri

Calogero Boccadutri is the Managing Partner of Boccadutri International Law Firm. He has trial experience in Forex, Personal Injury and Administrative litigation.



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